Si plasma il futuro grazie all'intelligenza artificiale

Non ha più bisogno di presentarsi, l’Intelligenza Artificiale (Artificial Intelligence, AI) è ormai una tecnologia che abbraccia ogni sfera della nostra vita quotidiana, e che caratterizzerà sempre di più il nostro futuro.
Ne siamo già circondati: ogni volta che cerchiamo qualcosa su Google, scorriamo gli aggiornamenti dei social networks, ci facciamo consigliare prodotti da Amazon o film da Netflix, parliamo con Siri, traduciamo testo da una lingua all’altra, è sempre l’AI a soddisfare le nostre richieste.
Non solo, sono già in sperimentazione auto che guidano da sole, banche che affidano i propri fondi ad algoritmi, sistemi che supportano i medici nella diagnosi di malattie, industrie e robot sempre più intelligenti, solo per citare alcuni esempi più noti.
L’Intelligenza Artificiale fornisce ad un computer la possibilità di imparare a compiere azioni e “ragionamenti” che simulano quelli umani, senza che essi siano programmati esplicitamente per farlo.
Nel passato tutti i programmi informatici dovevano essere pensati nei minimi dettagli dall’uomo, oggi invece l’AI è in grado di imparare autonomamente grazie ad una grande quantità di esempi e di informazioni.
Ecco perché il nuovo oro nero di questa quarta rivoluzione industriale sono proprio loro: i dati. Con tutte le conseguenze sulla privacy di cui sentiamo parlare ogni giorno.
Nella pratica, l’Intelligenza Artificiale odierna è basata principalmente sulle Reti Neurali Artificiali, cioè modelli matematici che simulano le reti neurali biologiche del nostro cervello.
Sebbene siano ispirate da quest’ultimo, svolgono le funzioni con modalità differenti: si tratta in sostanza di milioni e milioni di operazioni matematiche, complesse e articolate, che permettono a un computer di raggiungere un risultato dopo una prima fase di addestramento.
In particolare, i grandi progressi degli ultimi 6-7 anni sono dovuti ad una branca dell’AI chiamata Deep Learning, dove la profondità (“deep”) è dovuta all’aumento delle operazioni matematiche svolte in sequenza, divenute possibili grazie alla maggiore potenza dei recenti computer e a migliori algoritmi di apprendimento.
All’AImageLab di Modena, laboratorio di ricerca dell’Università di Modena e Reggio Emilia, eccellenza nel panorama italiano e internazionale a guida della Prof.ssa Rita Cucchiara, si studiano e si creano proprio questi modelli di AI, con particolare focus sulla visione artificiale, cioè con dati quali immagini e video.
La visione è, assieme al linguaggio e al ragionamento, alla base delle capacità innate dell’uomo, svolte con estrema naturalezza una volta acquisite; per un computer invece rappresentano azioni estremamente complesse e fino a pochi anni fa impensabili.
Le possibilità che si aprono grazie all’Intelligenza Artificiale sono infinite, nessun campo è risparmiato: qualcuno l’ha definita la nuova elettricità della quarta rivoluzione industriale, e da quando è stata introdotta nessuno può fare a meno dell’elettricità.
Allo stesso tempo porta con sé anche dubbi e paure come tutte le grandi innovazioni, la fantascienza è piena di scenari apocalittici dove l’AI prende il controllo a discapito della volontà umana.
Il punto però è che non è ancora minimamente in grado di sostituirsi alla creatività, alla coscienza e all’empatia umana, e non è neanche lontanamente ipotizzabile un futuro nel quale questo accada.
Perché in realtà l’AI ha già conquistato il mondo, ma è talmente stupida da non saperlo, e non ha nemmeno la capacità di procurarsi l’elettricità di cui fa uso.